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Il blog di ANTHOS formazione & comunicazione

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giovedì 20 settembre 2007

Corso a Caiazzo (CE)

La scorsa settimana abbiamo incontrato i docenti di un Istituto di Caiazzo, in provincia di Caserta.
Un intervento formativo sulla relazione comunicativa efficace, a partire dalla cultura delle differenze.
Come ogni incontro, quando il clima comunicativo ha sottolineato interesse e coinvolgimento, tutto è divenuto intenso e fortemente sinergico.
Adulti seri, educati, con una presenza sobria, per nulla invadente o supponente, responsabili e consapevoli della innovata dimensione del "fare scuola".
Stiamo avvertendo ancora su di noi l'effetto della loro presenza come per quegli incontri che non sconvolgono al primo impatto, ma li ritrovi in tutta la loro incisività mentre ne vivi altri, con soggetti differenti.
In momenti in cui le cose importanti sono affidate spesso ad una cronaca chiassosa e volgare, aggressiva e forse anche violenta, è il caso di parlare sottovoce, di riscoprire il linguaggio del silenzio.
Urlare e blaterare copre le voci degli altri ed attrae l'attenzione solo per poco tempo seminando un senso di amarezza, sconforto, tristezza, di vuoto.
Mi piace, invece, pensare ad adulti che creano cultura di partecipazione intorno alle positività, senza rabbia"contro", fidando sulla possibilità di cambiare le cose edificando "a favore".
Ecco, a ciò ho pensato riportandomi con la memoria tra i volti dell'aula di Caiazzo che sarebbe più efficace se si proponesse assertiva e visibile.
E' la risposta a chi urla: far uscire dalle pareti del proprio luogo di lavoro ciò che si realizza per i ragazzi.
Abbiamo trovato competenza, passione, esperienza e tanto sguardo rivolto ad un futuro di cui i ragazzi sono portatori.
In questa scuola, tra l'altro, si utilizza il web in maniera estremamente concreta, con programmi di innovazione didattica che dovrebbero essere esportati in altre scuole, tanto è il loro valore. E da qualche giorno è anche attivo il loro blog per aprire un altro strumento di dialogo tra i docenti, i ragazzi, le famiglie.
Ecco.
A loro, suggerisco di esprimere con vigore la loro potenzialità, di mostrare i risultati, di diffondere le idee in un circolo sinergico, orientato al futuro in cui i ragazzi e gli adulti insieme ritrovino linguaggi, contenuti, sogni per percorsi agevolanti.

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