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Il blog di ANTHOS formazione & comunicazione

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mercoledì 25 giugno 2008

A scuola, con aule disabitate

Riportiamo il senso di un pensiero espresso da Frodo nel "Signore degli anelli": se non ci è dato scegliere il tempo che stiamo vivendo, in ogni caso, possiamo e dobbiamo scegliere come viverlo.
E' il senso della responsabilità verso noi stessi e della principale dimensione del nostro essere persone: la vita di relazione.
E la vostra relazione interpersonale, in questo tempo di assenza degli alunni, crea occasioni di contatto e di incontro soprattutto tra adulti.
Vi invito a vivere anche questo tempo come "straordinarietà", meraviglia e sorpresa! senza lasciare che la normalità diventi abitudine ed incapacità di cogliere le novità.
I giorni dedicati alla programmazione del prossimo anno, gli incontri senza lo stress di trasmettere regole, di parlare di contenuti, di escogitere sistemi per ottenere l'attenzione della classe, possono rappresentare opportunità di scambi, trasversalità, contaminazioni tra tutti voi, se vissuti come privilegiato cambiamento.
Approfittate con entusiasmo e lasciatevi andare a comportamenti non difensivi e guardinghi nei confronti dei vostri colleghi e lasciatevi meravigliare da un aspetto che fino ad ora non eravate riusciti a cogliere.
La sorpresa e la magia di una novità colta nelle persone che la quotidianità ci pone costantemente accanto, è segno della nostra intelligenza creativa che fa appello alla curiosità per apprendere il nuovo, elemento indispensabile alla nostra crescita personale.
Diventate imprenditori esistenziali lasciandovi prendere dal rischio di investire su voi stessi scoprendo attitudini e talenti attraverso ciò che la quotidianità ci presenta: raggiungerete un maggiore livello di benessere grazie all'aumento dell'autostima.
Ed in questo tempo senza gli alunni, vi è dato di vivere pensando a loro attraverso la più stretta relazione tra voi.
Siate consapevoli che la crescita dei ragazzi avviene contestualmente alla vostra e che loro non possono migliorare senza che voi stessi vi predisponiate a farlo.
L'elemento che può sostenere in questo percorso di reciprocità è senz'altro la capacità di intervenire sulla lettura del proprio vissuto.
Vi invito ad essere teneri con voi stessi: non complici, ma amorevoli.
Gli errori ed i limiti vanno superati.
Non fermiamoci a giudizi di valore che comportano ragione o torto, esaltazione o demotivazione.
Pensiamo a fare meglio, più che a non sbagliare...
Aprendoci con approccio fiducioso a leggere tra le righe una gestualità, una parola, un sorriso o un diniego come "una" delle manifestazioni di un collega, cogliendo l'opportunità di questo tempo "senza aule", aiuta a creare una piattaforma di relazione più concreta, affidabile, efficace sin da ora per il prossimo anno.
Ogni tempo va vissuto con consapevolezza e, attraversarlo soltanto come dato cronologico e non anche esistenziale, ci fa perdere il valore della nostra indispensabile presenza per noi stessi e per altri, ci priva del dato prezioso della presenza consapevole e motivata a vivere relazioni autentiche, percorso sicuro ed affidabile per il benessere personale.

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